Derivati, un danno da 96 milioni

notificati nove avvisi di garanzia

Dagli atti risulta che le banche "hanno attestato falsamente immediati vantaggi per il Comune derivanti da una riduzione di costi per diverse decine di migliaia di euro, in realtà pari all'illecito profitto ottenuto dagli istituti di credito, mantenuto occulto nei confronti dell'ente pubblico"

E' di oltre 96 milioni di euro il danno che il Comune di Milano avrebbe subito ricorrendo al prodotto finanziario dei derivati. E' questo quanto risulta dall'inchiesta coordinata dalla procura di Milano. Notificati nove avvisi di garanzia nei confronti di sette funzionari degli istituti di credito, selezionati quali "arranger" dal Comune di Milano per l'emissione obbligazionaria per la ristrutturazione del debito del Comune, di un direttore generale del medesimo ente e di un esperto esterno. L'ipotesi di reato contestata è quella di truffa aggravata nei confronti dell'ente pubblico, attuata dagli istituti di credito con il concorso dei pubblici funzionari.

Dagli atti risulta che le banche "hanno attestato falsamente immediati vantaggi per il Comune derivanti da una riduzione di costi per diverse decine di migliaia di euro, in realtà pari all'illecito profitto ottenuto dagli istituti di credito, mantenuto occulto nei confronti dell'ente pubblico", spiegano le Fiamme Gialle. Così le banche, dal giugno 2005 all'ottobre 2007, "avrebbero guadagnato - sostiene l'accusa - complessivamente un importo superiore ai 96 milioni di euro con pari decremento patrimoniale del Comune di Milano".

(22 gennaio 2009)